venerdì 9 febbraio 2007

LA LEGGENDA

LA LEGENDA

Non è noto a tutti gli appassionati di Dragon Ball che questo manga è ispirato, nella sua parte iniziale, ad una antica leggenda. E' la leggenda dello scimmiotto di pietra, una delle più note leggende cinesi; fa parte di un'enorme raccolta, il Daitoseikiki, scritta intorno al VII sec d.C. dal monaco buddista Hsuan Tsang. Daitoseikiki significa viaggio ad ovest, narra infatti del pellegrinaggio del monaco, che nelle leggende si fa chiamare Tripikaka, verso occidente; il suo viaggio assume contorni mitici e per molti secoli diventa una delle storie più utilizzate nella letteratura cinese. Tra tutte le leggende la più famosa è proprio quella delloscimmiotto; il protagonista è appunto una piccola scimmia (Gokuh in giapponese) che vive in un mondo popolato da animali pensanti; la scimmia è molto ambiziosa e riesce ad imparare difficili arti magiche, raggiungendo l'immortalità e il potere, anche grazie alla capacità di volare sopra una nuvola e a al suo bastone magico capace di allungarsi a suo piacimento.
In seguito troverete un'immagine che mostra come Toriyama aveva studiato inizialmente i personaggi di Dragon Ball e poi un riassunto più completo della prima parte della leggenda dello scimmiotto di pietra. Non è la storia completa, ma solo la parte più interessante per le somiglianze con Dragon Ball, col tempo cercherò di terminarla. Una trama così completa la trovate solo in questo sito, nessuno si è mai interessato veramente all'origine di Dragon Ball, per cui prego i webmaster di altri siti di non rubarmela e prego chiunque la trovasse in altri siti di segnalarmelo.



Dato che la storia è piuttosto lunga vi consiglio di scaricarvela sul computer e di leggerla con calma.

C'era una rupe che sin dalla creazione del mondo era stata influenzata dalle pure essenze del Cielo e dagli squisiti aromi della Terra, dal vigore della luce del Sole e dalla grazie del lume di Luna, sinchè alla fine fu magicamente pregna e un giorno si spaccò, e partorì un uovo di pietra grande suppergiù come una palla da gioco. Fecondato dal vento, esso si sviluppoò in uno scimmiotto di pietra, perfetto in tutti i suoi organi e membra. Istantaneamente questo scimmiotto imparò ad arrampicarsi e a correre. L'imperatore di Giada si accorse della nascita di scimmiotto e disse:<>.
Un giorno seguendo il corso di un torrente Scimmiotto e le sue compagne scimmie giunsero di fronte a una cascata, e le scimmie dissero: <>. Subito lo scimmiotto di pietra si fece avanti e, dopo aver superarto la cascata, si proclamò re delle scimmie con il titolo di "grazioso Re Scimmiotto". Nominò i suoi ministri e molto tempo trascorse il tempo senza preoccupazioni, ma un giorno scoppiò in lacrime, i suoi sudditi gli chiesero il motivo di questo pianto e lui disse: <> Una scimmia disse: <>. Il re tutto allegro disse: <>. Il giorno dopo Scimmiotto partì su di una zattera e rimase in viaggio per otto o nove anni, finchè arrivò sul Continente Occidentale. L' venne indirizzato verso la Montagna della Terrazza Sacra, dove risiedeva un Immortale, il Patriarca Subodhi. Dopo un breve colloquio Scimmiotto venne accettato come discepolo con il nome di Consapevole-di-Vacuità. Subito iniziò il suo addestramento, studiando le Scritture, discutendo di dottrina, esercitandosi nello scrivere, bruciando incenso. Così facendo passarono sei o sette anni e una notte il Patriarca diede appuntamento a Scimmiotto nella sua camera. Il discepolo pregò: <> e Scimmiotto ricevette l'Illuminazione. In seguito imparò una formula magica per eseguire 72 trasformazioni e anche a volare su di una nuvola. Dopo aver concluso il suo addestramento Scimmiotto espresse il desiderio di poter ritornare tra i suoi sudditi. Così il giorno dopo partì e in un attimo si ritrovò sulla sua montagna. Le scimmie lo accolsero con grida e pianti, urlando <>, ma poco dopo dissero: <> urlò Scimmiotto <>. <>. Il re Scimmiotto partì su di una nuvola e arrivò alla dimora del demone, che prese le sue armi e si apprestò a combattere con la scimmia. Appena lo vide scoppiò a ridere, vedendolo così minuto, ma Scimmiotto non perse tempo e attaccò il demone, dopo una serie di colpi eseguì una delle sue migliori trasformazioni: si strappò dai peli dal corpo e ognuno di essi si tramutò in una scimmia uguale a lui. Scimmiotto prese la spada del demone e con quella gli spaccò il cranio. Dopo averlo sconfitto liberò le scimmie prigioniere.
Lo scontro con il demone fece venire in mente a Scimmiotto che non aveva alcuna arma per difendersi dai nemici, così si recò in una città, dove trovò un arsenale con centinaia di armi. Tornò a casa e rifirnì ogni sua scimmia di un tipo di arma, ma lui non era soddisfatto della scimitarra del Demone della Distruzione e decise di cercarne una per sè. Decise di cercarne una nel Regno del Mare; si recò quindi nel palazzo del Drago del Mare Orientale; uno Yaksha lo fece entrare a cospetto del Drago. Scimmiotto esaminò molte armi, ma nessuna lo soddisfava, perchè erano tutte troppo leggere; finalmente Mamma Drago e sua figlia dissero: <>. Lo Scimmiotto andò a guardre lo strumento; era un grosso pilastro di ferro, lungo circa sei metri. Scimmiotto lo prese e disse: <>. Immediatamente il pilastro si accorciò. Scimmiotto era tutto soddisfatto per la sua nuova conquista e dopo aver ringraziato il Drago disse: <>. Il Drago rispose: <>. <>, disse Scimmiotto <>. Il Drago si spaventò e chiamò i suoi fratelli, i Draghi dei mari Meridionale, Settentrionale e Occidentale. Questi trovarono dei vestiti e li porsero a Scimmiotto, che fu tutto contento. Uscendo passò davanti ai Draghi e gridò loro in faccia: <>.
Scimmiotto ritornà alla sua montagna e mostrò a tutti i suoi sudditi il ferro appena conquistato. Dopo un grande banchetto il re si mise a dormire e nel sonno due uomini lo presero, legarono e trascinarono via. Quando aprì gli occhi vide una targa in ferro con impresso: "Regno dell'Ombra". Scimmiotto capì di essere capitato nel regno di Yama, e dopo aver ingrandito il bastone che teneva nascosto picchiò i due assalitori e si liberò, giungendo di fronte ai Dieci Giudici dei Morti. Lì erano iregistri di tutte le persone e gli animali del mondo con le loro date di morte; la scimmia impose di cancellare, oltre alla sua, anche quella di tutti i suoi sudditi, che guadagnarono così l'immortalità.
Un giorno giunsero all'Imperatore di Giada, che stava seduto a Castel di Nuvole dalle Porte d'Oro, tutte le lamentele delle persone che lo Scimmiotto aveva minacciato: i Draghi e i Giudici. Invece di punirlo l'Imperatore di Giada decise di dargli un incarico nel Regno dei Cieli, così da tenerlo tranquillo. Poco dopo lo Spirito del Pianeta Venere venne a prendere lo Scimmiotto e portato di fronte all'Imperatore. Scimmiotto fu nominato Pi-ma-wên nelle Scuderie. Il re era contentissimo del suo ruolo, fino a quando un giorno non chiese il significato del suo ruolo; i suoi collaboratori spiegarono: <<è un grado troppo basso nella gerarchia per essere considerato>>. La scimmia si infuriò e subito si recò dalle sue scimmie. Lì scoprì che mentre in Cielo erano passate due settimane sulla Terra erano trascorsi dieci anni. Intanto in Cielo l'imperatore decise di punire lo Scimmiotto per la sua fuga; chiamò Vaisravana e suo figlio Natha; organizzarono un grande esercito e mossero contro il re Scimmiotto. Il re sconfisse in duello Natha e l'imperatore decise di interrompere la guerra, richiamando in Cielo la scimmia e dandogli il titolo di "Grande Saggio, l'Eguale del Cielo".

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